Meditazioni intorno al tema della gnosi
Pellegrinaggio notturno Milano sud
Riflessioni di don Luigi Bonarrigo
Meditazioni di don Dolindo Ruotolo
Introduzione
La gnosi, come è proprio del demonio, ha sempre una parte di verità e una parte di falsità che serve per condurre lontano da Cristo per cui dobbiamo essere molto accorti perché essa si intrufola in tantissimi ambiti della vita cristiana, ma anche della vita dell’uomo, scimmiottando in maniera quasi perfetta – non può essere perfetta – quello che è il vissuto della nostra fede.
La gnosi consiste nella reiterazione del peccato originale: Adamo ed Eva hanno preso dell’albero della conoscenza del bene e del male scegliendo di conoscere da soli la realtà del bene e del male senza che Dio intervenisse, senza che Dio facesse quello che Lui desiderava, disobbedendogli con superbia. Ecco, la gnosi afferma che la salvezza si può raggiungere attraverso la conoscenza (gnosi = conoscenza), ma attenzione: non perché gli interessi la salvezza, ma con l’unico scopo di allontanare dalla verità della salvezza. Questa eresia che impera continuamente, dichiara che dalla conoscenza scaturisce un fare, la possibilità di darsi da soli la salvezza vanificando così la necessaria mediazione del Salvatore, eliminando di conseguenza Dio che ha inviato il Figlio di Dio sulla terra e annullando in un attimo l’Incarnazione, la Trinità e quindi il senso del nostro essere cristiani appartenenti cioè a Cristo, il Figlio di Dio, inviato dal Padre.
Vogliamo dunque allontanare questo tipo di tentazione dalla nostra vita e vincerla con l’aiuto del Rosario. Considerate che uno dei metodi della gnosi è la coincidentia oppositorum cioè la coincidenza degli opposti, cioè avvicinare ciò che è opposto, per poi allontanare dal vero.
Un altro metodo della gnosi è anche quello di volerci allontanare a poco a poco dalla Tradizione perché la Tradizione è legata alla Rivelazione e se io rimango legato alla Rivelazione non sarò portato lontano da Dio. È la Tradizione che mi tiene legato alla Rivelazione, ma se annullo la Tradizione perdo il contatto con quello che Cristo ha annunciato e rivelato. L’obiettivo della gnosi è proprio quello di aiutare l’uomo a dimenticare di aver dimenticato, di toglierci le radici da sotto così da non riuscire più ad essere radicati nella vite che è Cristo.
È un nemico molto insidioso e vogliamo combatterlo non solamente per noi, ma anche per i nostri fratelli,
per la Chiesa intera e per l’umanità intera perché la gnosi entra non solamente nell’ambito cristiano, ma si intrufola in tutti quelli che sono gli ambiti dell’uomo animando e nutrendo anche tutto ciò che è l’ambito della massoneria, della Kabala e tutto ciò che è esoterico perché sotto un’iniziazione esoterica c’è generalmente una conoscenza e noi vogliamo allontanare tutto ciò da noi e dalla vita dell’uomo.
Anche per il cristiano c’è una conoscenza, ma una conoscenza rivelata; anche per il cristiano c’è un’iniziazione che è il Battesimo, ma è un dono di Dio, non è qualcosa che noi acquisiamo con una certa tecnica, non è una cosa che l’uomo può darsi, è un dono di Dio, non c’è merito, mentre nella gnosi c’è una costruzione personale, autonoma della salvezza.
Tutto ciò come introduzione di quello che sarà il nostro nemico di questa notte: di decina in decina
prenderemo in esame due o tre aspetti concreti di come la gnosi si materializza nella nostra vita.
I mistero gaudioso – L’annunciazione
Contro la tentazione gnostica del neo-malthusianesimo e della sessualità sterile.
Oggi si pensa di sapere quante persone possano vivere nel mondo perché il mondo viva bene. Sono delle
conoscenze sulle quali qualcuno si propone addirittura di prendere delle decisioni che coinvolgono generazioni intere o popoli interi sulla base di un principio di conoscenza non per forza verificato o verificabile, ma sulla base del quale vengono comunque prese delle decisioni politiche. L’idea che sottende è che la salute o la salvezza del mondo dipenderebbe da un certo numero di persone abitanti su questa terra.
Tutto ciò è gnosi perché dietro non c’è una vera idea di salvezza, ma c’è un’idea di salute su questa terra, di equilibrio egoistico che non tiene conto che Dio ha detto invece: “Unitevi e moltiplicatevi”, non ha detto: “Moltiplicatevi fino a… 3 miliardi di persone, 4 miliardi di persone”, ha detto: “moltiplicativi”, quindi significa che il Signore ha pensato bene che non ci siano limiti se non quelli che Lui avrebbe posto secondo la sua Provvidenza che non conosciamo fino in fondo.
Accennavo poi alla sessualità sterile, dove possiamo mettere anche l’omosessualismo: disunire, separare l’amore dalla vita, creare due opposti, come se fossero due opposti che non possono stare insieme, mentre nella realtà c’è un composto: l’amore e la vita che è un composto che deve stare sempre insieme. Separando questi elementi del composto si introduce un pensiero gnostico: essendo la materia meno importante dello spirito, la fecondità non è così fondamentale, anzi potrebbe essere deleteria e quindi da eliminare soprattutto se la fecondità è naturale perché se è naturale significa che è sotto le leggi della natura e quindi sotto le leggi di Dio.
Vogliamo, in questa prima decina dedicata all’Incarnazione di Cristo, contemplare la Madonna che
concepisce dentro di sé per opera dello Spirito Santo il Figlio di Dio e concependo la vita dà la vita al mondo. Ecco: è Dio che opera la salvezza e l’uomo, come Maria, accoglie la salvezza che viene. Adesso ascoltiamo questa piccola meditazione su questa prima decina.
Gesù: “Tu ti agiti troppo nella vita, e sei impulsiva nelle tue cose. Opera sempre con calma, e cerca in tutto la Divina Volontà, offrendoti a Dio con le parole medesime di Maria: “Ecco la tua serva, o Signore, sia fatto di me secondo la tua parola”.
L’anima: “O mio Gesù, fa che io intenda i misteri del tuo amore per me, e che io compia tutta la tua volontà. Sono ingrata al tuo amore per me, e tante volte ho dubitato di te. Ecco, io ora credo al tuo amore e tutta mi ti dono: “Ecce ancilla Domini”.
II mistero gaudioso – La visitazione
Contro la tentazione gnostica del genderismo e del transumanesimo.
Vogliamo individuare questo nemico, la gnosi, nascosta anche in altre due cose: la prima nel genderismo e la seconda nel transumanesimo. Il genderismo è una proposta di salvezza tramite la quale c’è un’affermazione di genere separata dalla natura biologica della persona. Facendo ciò la persona pensa di poter trovare una realizzazione, una salvezza personale che altrimenti non troverebbe: la potrebbe trovare solamente, secondo questa impostazione, separandosi dalla sua natura biologica. In questo caso la conoscenza sarebbe quella di pensare di conoscere quello che non sono o quello che sono segretamente al di là della mia natura biologica e quindi illudersi che appropriandosi di questa segretezza del mio essere io possa essere salvato, una salvezza che evidentemente non è soprannaturale, ma è totalmente naturale. L’altro aspetto invece è quello del transumanesimo in cui trovo un’altra proposta di salvezza: la salvezza che passa attraverso il superamento dell’umano e questo superamento può portare ad una vita migliore che addirittura è capace di superare la morte, quindi è una proclamazione di auto-salvezza attraverso una capacità tecnica-tecnologica di riscattare l’uomo dai suoi limiti, dalla sua vulnerabilità, dalle sue incapacità, dalle sue ferite. Anche qui siamo pienamente nella gnosi: è attraverso la conoscenza bio-tecnologica che l’uomo potrebbe raggiungere la sua pace, il superamento di sé, il superamento dei limiti e quindi della morte. Tutto ciò evidentemente per noi è inconcepibile, è inconciliabile perché la morte è quel passaggio alla vita eterna e il nostro essere, così come è dato, è un dono di Dio, in quell’essere in cui siamo noi possiamo ricevere la salvezza, non in qualcosa d’altro separandosi da noi stessi attraverso il genderismo o il transumanesimo, questo sarebbe impossibile.
Allora chiediamo per noi, per l’umanità intera e per la Chiesa che non ci lasciamo trascinare da queste
ideologie gnostiche perché ne va della nostra vera salvezza. Ora meditiamo sul secondo mistero, quello della visita di Maria ad Elisabetta e ascoltiamo queste meditazioni.
Gesù: “Tu fai molti sacrifici per gli altri, ma non sempre li fai per Dio. Non operare mai per convenienze umane, ma solo per la carità. Invoca Maria Santissima perché visiti l’anima tua e la santifichi, rendendola tutta una glorificazione di Dio: “Magnificat anima mea Dominum”.
L’anima: “Tu ti sei degnato, o Gesù, di volgere lo sguardo tuo alla mia piccolezza, e mi ti sei donato vivo e vero nell’Eucaristia con infinito amore. Fa’ che io non ti sia ingrato e che ti glorifichi col mio povero amore: “Magnificat anima mea Dominum”.
III mistero gaudioso – La natività
Contro la tentazione gnostica dell’antropocentrismo e dell’immanentismo.
Vogliamo individuare in questo mistero due altre ramificazioni della gnosi che combattono contro il nostro bene: l’antropocentrismo e l’immanentismo. L’antropocentrismo, cioè passare da Dio all’uomo, operare questa sostituzione: laddove dovrebbe essere Dio al centro, è l’uomo che va a prendere il centro in ogni ambito culturale e a poco a poco questo antropocentrismo arriverà fino alla Chiesa e addirittura talvolta anche nei documenti della Chiesa. Così anche l’immanentismo in cui si professa la presenza di Dio nelle cose, nella realtà senza nessun tipo di stacco tra ciò che è trascendente e ciò che invece è la nostra realtà, come se Dio fosse totalmente la realtà, fosse totalmente l’altro, fosse totalmente la nostra umanità. Questa è un’eresia: Dio rimane sempre trascendente, rimane sempre qualcosa d’altro. Se dunque l’antropocentrismo opera questa sostituzione tra Dio e l’uomo, l’immanentismo opera la sostituzione tra trascendente ed immanente e tutto ciò annulla la presenza di Dio nel mondo con la scusa di valorizzarla, l’annulla perché rimane solamente l’uomo, ciò che è toccabile, ciò che è sperimentabile, ma ciò che è altro, trascendente si perde, viene a non esistere più. È l’uomo a essere esaltato, è l’uomo a essere divinizzato, ma da solo, non è Dio che lo divinizza, ma è l’uomo che da solo si divinizza, è la realtà stessa che non ha bisogno di un trascendente che venga a raggiungerla perché da sola si illude di potersi elevare. Ecco le due sfaccettature della gnosi che vengono a togliere il posto centrale a Dio per darlo all’uomo.
In questo mistero meditiamo invece la Natività, che è Dio che si fa uomo perché l’uomo diventi Dio: ecco la verità. La gnosi utilizza questa frase per trasformarla invece in menzogna: Dio si fa uomo perché l’uomo da solo diventi Dio, quindi Dio che si annulla scomparendo perché l’uomo possa da solo vincere se stesso. Ascoltiamo le due meditazioni.
Gesù: “Ogni giorno io vengo in te nella Comunione, ed ogni giorno riposo in te come nella greppia di Betlem. Nacqui nel silenzio della notte, e nel silenzio dell’amore voglio lavorare l’anima tua. Non dissipare il mio dono con l’agitazione dell’anima tua, ma confida in me che sono fedele e non permetto in te l’inganno e l’illusione del male”.
L’anima: ” Vieni, Gesù, io ti credo e ti adoro, vieni nel mio povero cuore e fa che io ti riscaldi col mio amore. Credo che sei tu che mi ti doni, e voglio esserti fedele sino alla morte”.
IV mistero gaudioso – La presentazione al Tempio
Contro la tentazione gnostica del laicismo e del secolarismo.
Vogliamo considerare un’altra sfaccettatura di come la gnosi si può applicare nella nostra società e da cui
possiamo essere inglobati. È quella del laicismo e del secolarismo. Laicismo è inteso come una politica senza religione e secolarismo è inteso invece come passaggio dal sacro al profano dove il sacro non ha più posto all’interno della vita dell’uomo o comunque dove il sacro è inglobato interamente nel profano. Tutto ciò per noi è impensabile perché Dio ha creato il mondo con delle leggi e quindi chi vuole governare dovrebbe sottomettersi a Colui che ha creato il mondo secondo certe leggi e dovrebbe permettere a Lui di governare su questa terra. Pensare dunque ad una politica senza religione significherebbe togliere dal mondo politico Dio, ma togliere Dio dal mondo politico significa togliere il proprietario dalla propria casa, espropriargli ciò che è suo. La stessa cosa vale per ciò che è il rapporto tra sacro e profano: non è che il profano non esista, ma è sicuramente distinto dal sacro e se il profano ingloba il sacro, il sacro non ha più possibilità di mostrare il mistero, di dare all’uomo il senso del mistero perché possa entrare in contatto con Dio. Un mondo senza sacro è un mondo che non ha più una porta di entrata nei confronti del divino.
Ecco: queste sono porte che la gnosi utilizza o per allontanarci da Dio oppure per divinizzare ciò che è politico o ciò che è profano e portarci ad adorare idolatricamente ciò che è umano. Gesù, Dio che ha preso la natura umana, è stato presentato al Tempio e allora chiediamo in questa decina di essere sempre capaci di distinguere per unire, distinguere tra sacro e profano, senza mai sovrapporli, per fare posto a Dio e perché l’uomo possa trovare Dio nel sacro e nel mistero. Ascoltiamo adesso le due meditazioni.
Gesù: “Maria SS. mi presentò al Tempio, e tu presentami a Dio nell’offerta Eucaristica per le mani di Maria.
Quando io mi immolo in te, tu accetta i dolori della vita come Maria accettò i dolori a lei predetti dal santo vecchio Simeone, e siimi fedele nelle angustie della tua dolorosa giornata. Ti benedico”.
L’anima: “Eterno Padre, io vi offro Gesù in riparazione dei miei peccati e dei peccati del mondo. Ve lo offro soprattutto per gli orrori delle impurità, e perché le anime a Voi consacrate non vi offendano. Vi offro con Gesù tutti i dolori della mia vita, e confido in Voi”.
V mistero gaudioso – Il ritrovamento di Gesù nel Tempio
Contro la tentazione gnostica dello storicismo e del progressismo
Un altro modo di individuare come la gnosi si nasconde nelle pieghe della nostra vita, è quello di considerare da una parte lo storicismo, quindi una sorta di salvezza che proviene da un confronto dialettico storico, dall’altra parte il progressismo, cioè una salvezza che viene dal futuro, dal progresso. Ora vedete che sono sempre modi umani di cercare da sé la grazia e il bene; come se la storia in se stessa possa contenere la via della salvezza, come se la storia non avesse bisogno di un’irruzione divina perché qualcosa cambi, come se la storia all’interno di se stessa avesse dei meccanismi intrinseci grazie ai quali noi ci possiamo salvare e quanto più la storia aumenta in questo confronto dialettico andando verso il futuro, tanto più riuscirebbe ad avvicinarsi da sola alla salvezza. Sono tutte illusioni che sono proposte per distogliere dalla necessità dell’intervento divino perché avvenga questo riscatto dell’uomo dal peccato. Quindi è importantissimo porre sempre uno sguardo che va al di là della storia, al di là di quello che è presente e quello che si presenta nel futuro: dobbiamo essere capaci sempre di avere questa attesa di qualcos’altro che viene dall’al di là perché possiamo essere salvati. La gnosi invece ci vuole distogliere da questa attesa della salvezza perché noi la cerchiamo in mezzo a noi, ma in modo sbagliato: certo che Dio si rivela nel mondo, ma Dio non si confonde con il mondo e quindi l’essere alla ricerca della salvezza all’interno della storia tout court non è possibile. Dio entra nella storia, ma per rivelare la via della salvezza, per rivelare se stesso. Ascoltiamo ora questa meditazione sul quinto mistero del ritrovamento di Gesù al Tempio.
Gesù: “Quante volte mi ti sono dato con particolarissimo amore, e tu, diffidando di me, mi hai smarrito! Quando mi smarrisci, figlia mia, e ti pare che io non sia più tuo, vieni al mio Tempio e mi troverai nel Santo Tabernacolo. Non ti smarrire tu nelle mie vie di amore, ma cercami con costanza nell’Eucaristia. Ti benedico!”.
L’anima: “O mio Gesù, io amo Te solo e voglio sempre amare Te solo sopra tutte le cose. Fa’ che io non mi fermi mai alla creatura che è nulla, ma guardi ed ami Te solo, sopra tutte le cose. E così che non ti smarrirò mai, e che tu sarai sempre con me”.